Il complesso delle Murate, a Firenze, è tra i luoghi selezionati nell’ambito dell’iniziativa Civic Places, la prima campagna nazionale per la scoperta e la valorizzazione dei luoghi civici in Italia promossa da Fondazione Italia Sociale insieme a Sec Newgate, Touring Club Italiano e SkyTg24. I Civic Places sono stati scelti da un comitato composto da membri di Fondazione Italia Sociale, Touring Club Italiano e Fondazione Adriano Olivetti secondo precisi criteri di valutazione: significato civico, capacità evocativa e accessibilità. Altri indicatori hanno poi costituito un valore aggiunto: sostenibilità del modello proposto, partecipazione e capacità di essere al centro di un progetto di comunicazione.
Il complesso delle Murate è di proprietà comunale, comprende l’ex monastero quattrocentesco trasformato in carcere dal 1883 al 1985 e articolato su due piazze: piazza delle Murate e piazza della Madonna della Neve, divise da via delle vecchie Carceri. Il complesso quattrocentesco era il monastero intitolato alla Santissima Annunziata e a Santa Caterina, dove abitavano le monache di clausura. Poi, per circa cento anni, dal 1883 al 1985 è stato il carcere di Firenze.
Il riuso delle Murate risponde a una grande sfida: rispettare il valore storico e architettonico del pregiato complesso, trasformandolo però in un pezzo integrato della città, in modo da riproporre la complessità e la ricchezza dello spazio urbano. Le Murate sono oggi una sorta di canale privilegiato per l’esposizione della cultura contemporanea fiorentina che attrae talenti creativi da tutta Italia.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Le Murate sono un luogo di vita e di libertà, uno spazio dove la cultura si unisce con il sociale, la contemporaneità con gli eventi, la formazione con la memoria. Un riconoscimento che ci riempie di orgoglio da anni l’amministrazione ha deciso convintamente di investire negli spazi dell’ex carcere per restituirlo alla città: ora le Murate sono un luogo di vita e di libertà, un Civic place dove la cultura si unisce con il sociale, la contemporaneità con gli eventi, la formazione con la memoria”.