La Toscana apripista di un disegno di legge nazionale per la tutela e la valorizzazione delle rievocazioni e tradizioni popolari. La spinta forte arriva dal Presidente della Regione, Eugenio Giani, all’incontro dibattito ‘Il Capodanno dell’Annunciazione‘ che si è svolto presso l’Altana di Palazzo Strozzi a Firenze. L’iniziativa rientra fra gli eventi organizzati dalla Regione Toscana, insieme alle associazioni di rievocazione storica, in occasione del Capodanno dell’Annunciazione.
“Dopo due anni di emergenze, sanitaria e umanitaria, il dramma della guerra – ha detto Giani -, dobbiamo pensare anche a rilanciare le nostre attività, il nostro sviluppo. Le rievocazioni storiche sono l’espressione dell’identità, sono da valorizzare perché si inseriscono perfettamente nel necessario processo di rivitalizzazione, di sviluppo e ripresa. L’identità è il motore ideale più forte. Per i nostri comuni, la nostra regione rappresenta in qualche modo un punto di riferimento nell’attrattiva culturale. E lo vediamo nei nostri 273 comuni come le manifestazioni storiche rappresentino attaccamento alla propria identità di comunità, e contribuiscano a far vivere un processo generativo di propulsioni dal punto di vista culturale, turistico, identitario di aggregazione della nostra gente”.
La legge regionale per tutela e la valorizzazione delle rievocazioni storiche approvata lo scorso anno è stata illustrata dal consigliere del Presidente per le rievocazioni storiche Federico Eligi: “Abbiamo approvato da poco la legge sulle rievocazioni storiche che mira a iscrivere tutto questo patrimonio delle rievocazioni nel più ampio patrimonio immateriale universale, in un rapporto stretto fra associazioni, Comuni e Regione Toscana sfruttando la nuova legge, il testo unico sul terzo settore, il coinvolgimento delle scuole e dell’università. Abbiamo cambiato l’impostazione e, grazie alla scelta del presidente Giani di investire 1 milione e mezzo di euro per tre anni in questa materia, abbiamo creato le condizioni per una svolta molto attesa in questi anni. Oggi chiediamo che, seguendo l’impostazione della Regione Toscana, si arrivi quanto prima al testo nazionale che riesca ad essere un punto di riferimento di valorizzazione e tutela delle rievocazioni storiche e più in generale delle tradizioni locali”.
A marzo 2015 il Consiglio Regionale ha introdotto la ricorrenza del ‘Capodanno dell’Annunciazione’ per ricordare che fino al 1749, in Toscana, l’anno civile iniziava il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa cattolica aveva collocato per l’appunto la festa dell’Annunciazione, in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù. Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano che fissava l’inizio dell’anno al 1º gennaio, ma Pisa ed altre città toscane come Firenze, Lucca, Prato e Siena continuarono a considerare il 25 marzo come il loro Capodanno. Il Corteo storico del Capodanno dell’Annunciazione ha compreso esibizioni di danze, musici e sbandieratori.