Si stanno ultimando le iscrizioni all’ITS Tourism for Fashion: istituto tecnico superiore per la valorizzazione turistica del patrimonio culturale della moda. Una soluzione alternativa all’Università che consente un più rapido accesso al mondo del lavoro, che rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.
Delle possibilità e della prospettive che l’ITS può offrire ne parla a #IoSonoCampus Manusha Perera, ex studente e oggi stimato professionista.
Raccontaci la tua esperienza all’ITS. Perché l’hai scelto, quali aspettative avevi e come ti sei trovato, anche in rapporto ai docenti?
La mia esperienza all’ITS è stata sicuramente positiva. Ho scelto questo tipo di formazione perché credo sia una valida alternativa che in altri Paesi europei funziona a pari livello di un qualsiasi corso universitario. E sono felice che anche in Italia stia raggiungendo questo tipo di autorevolezza e consapevolezza. Avendo avuto già precedentemente l’esperienza di un corso universitario, mettendolo a confronto con questa tipologia formativa posso dire che il rapporto con i docenti qua è stato migliore. Il numero di alunni è più basso, c’è più dialogo e maggiore possibilità di confronto.
Qual è stata successivamente la tua esperienza di inserimento nel mondo del lavoro?
Poco dopo aver dato l’esame finale e la tesi, ho ottenuto un lavoro come guest assistant presso alcuni b&b di lusso a Lucca e poi ho ottenuto un contratto sempre come guest assistant e concierge presso un albergo della famiglia Ferragamo a Firenze.
Quanto è importante il fattore Italia e il Made in Italy del settore del turismo connesso alla moda?
Penso che il turismo e la moda italiana siano legati da un comune destino: essere due settori trainanti per il Paese. Spesso quando pensiamo alla moda italiana la colleghiamo a un turismo di lusso, ma non è così. Il Made in Italy e la moda sono più in generale connessi a tutto il settore dell’incoming. Il nostro Paese ha un know how unico e i turisti sono attratti non solo dalle bellezze architettoniche, paesaggistiche o culturali, ma anche dalla nostra alta artigianalità e dal nostro saper fare. Il turista straniero ama fare esperienza di shopping in boutique e vuole sapere l’origine della creatività che acquista. Non porta solo ricchezza a livello economico, ma crea anche nuovi posti di lavoro e nuove tipologie occupazionali che hanno bisogno di competenze specifiche. Per questo moda e turismo sono due settori e occasioni occupazionali che vanno a passeggio insieme.
Come ti vedi nei prossimi tre anni?
Sicuramente in futuro vorrei mettere insieme le mie due capacità, abilità e passioni, cioè quello della creatività nella moda e quello dell’hospitality nel turismo per creare qualcosa di unico ed essere un brand ambassador del Made in Italy e del lusso italiano in grado di attrarre persone verso il nostro bel Paese.
Per informazioni e iscrizioni qui.