Se pensiamo al futuro del turismo dobbiamo immaginarlo UNBOUND, senza vincoli. È questa la suggestione (e il titolo) che ci arriva dalla prossima edizione del TTG che si terrà a Rimini dal 12 al 14 ottobre. Ma come sarà un turismo che rivede se stesso e le sue aspettative nel segno della leggerezza, della sostenibilità e del desiderio di sperimentare l’inesplorato? Di quali competenze e servizi hanno bisogno i viaggiatori del nostro tempo?
Lo abbiamo chiesto a Gloria Armiri, Group Brand Manager Tourism & Hospitality Division di TTGexpo, SIAexpo e SUNexpo.
di Paolo Marcesini
Il turismo è ancora un bel mestiere?
Sarebbe troppo facile rispondere semplicemente di si. Lo è per molti motivi. Viaggiare significa allargare la capacità di provare emozioni inattese, conoscere comunità di persone sempre diverse, provare nuove esperienze, regalare qualcosa di noi agli altri e riportare indietro sempre qualcosa di nuovo e di inaspettato quando torniamo a casa. Adesso si parla molto di turismo delle radici, le seconde generazioni di italiani che vengono a scoprire il Paese dei loro nonni. E questo impatta con una nuova visione del paesaggio, della memoria, delle tradizione, della riscoperta dei sapori. La tragedia del Covid ci ha regalato una grande responsabilità: ripensare il turismo “a misura d’uomo”. Sta a noi adesso farne un’opportunità. La sostenibilità e l’inclusività sono diventate le parole d’ordine alla base di qualsiasi nuova offerta e di tutte le relazioni che si possono intrecciare con le comunità che ci ospiteranno. Il turista oggi esce dalla comfort-zone individuale e abituale della sua casa per relazionarsi con un concetto dilatato e ampio di benessere. Si viaggia per imparare, si viaggia per stare bene, si viaggia per cambiare. Sì, il turismo è decisamente un bel mestiere
Che competenze servono?
Oltre a tutto quello che necessariamente un’università deve mettere a disposizione della cassetta degli attrezzi di una formazione culturale e professionale classica, oggi servono anche nuovi strumenti che vanno dalla tecnologia digitale allo storytelling. Ma la competenza principale che oggi occorre sviluppare è la connessione umana, la capacità di ascolto e relazione con gli altri, l’empatia. Ogni studente oggi deve imparare a diventare ambassador della passione per questo lavoro. La passione oggi è il vero prerequisito di qualunque esperienza professionale.
Perché consigliare agli studenti della nostra Università di venire a visitare il TTG?
Perché in un solo luogo e in un tempo limitato uno studente può vedere e toccare con mano l’espressione concreta di tutte le filiere e del loro sviluppo, dai tour operator alle compagnie aeree, dagli alberghi alle esperienze di mobilità sostenibile. E capire quale sarà il futuro del turismo. I viaggiatori del nostro tempo vogliono scoprire cose che non sanno, lo vogliono fare con leggerezza e rispetto per i luoghi e le comunità che li ospitano. Al TTG se frequentate i convegni delle Arene tematiche e visitate gli stand di tutta l’industry, dalle start up alle aziende consolidate, capite la rotta giusta per interpretare al meglio la direzione del turismo e la sua capacità di dare risposte efficaci alle domande del suo mercato. Capire il futuro è quello che le aziende ci chiedono ed è quello che noi offriamo. Per gli studenti si tratta di un’esperienza di “viaggio” necessaria e, vi assicuro, indimenticabile.
TTG Travel Experience – 59^ edizione, 12 – 13 – 14 ottobre 2022, Quartiere Fieristico di Rimini
Per info: ttgexpo.it