Il turismo sostenibile è uno dei nuovi mantra che vengono evocati in tutte le forme e le situazioni ma di cui non si ha sempre chiara consapevolezza. Nel senso che il concetto stringe e si allarga secondo l’uso che se ne fa e, a volte, resta una buona intenzione senza reale consapevolezza della sua “messa a terra”. Si tratta, in sostanza, di un modo di viaggiare che rispetta i luoghi, le comunità, l’ambiente. In pratica, possono entrare nella valutazione di sostenibilità di un viaggio, il conto delle emissioni di CO2 legate ai mezzi di trasporto utilizzati per muoversi, le strutture ricettive che ci ospitano (che fonti di energie impiegano, con quali materiali sono costruite…), i ristoranti che frequentiamo (cucina bio, a chilometro zero, tradizionale e locale…) e diversi altri parametri in evoluzione.
Ma il turismo sostenibile passa, ovviamente, anche dai piccoli gesti come non gettare rifiuti nei boschi o in spiaggia, non raccogliere sassi e conchiglie come souvenir, utilizzare una borraccia al posto delle bottigliette d’acqua, più in generale adattarsi alle abitudini della comunità che ci ospita. Secondo una ricerca NielsenIQ per Pulsee Luce & Gas Index, sembra che, in questo senso, gli italiani siano sempre più attenti alla sostenibilità, anche in vacanza: il 46% preferisce alloggiare in strutture con certificazione di sostenibilità ambientale, mentre il 77% fa attenzione a non disperdere rifiuti nella natura (il 43% raccoglie e smaltisce invece correttamente i rifiuti che trova dispersi nell’ambiente).
Il 41% evita prodotti usa e getta preferendo, per esempio, la borraccia alle bottigliette di acqua. In generale, l’86% delle persone intervistate si impegna ad avere in vacanza comportamenti rispettosi dell’ambiente. Scelte che intrecciano la costruzione sul territorio di vere e proprie green community, insiemi di comunità locali che collaborano per sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono e che vengono sostenute finanziariamente nella realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.
Un progetto di questo tipo è stato di recente avviato sulle Colline Metallifere in provincia di Grosseto: la proposta progettuale è stata elaborata grazie alla sinergia tra Unione dei Comuni Montana Colline Metallifere, in qualità di capofila, il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, i sette comuni che ne fanno parte (Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada, Scarlino) e il Consorzio di Bonifica Toscana Costa n. 5. Il bando è stato presentato il 16 agosto alla Presidenza del Consiglio – Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie. Nel bando, progetti di green economy, mobilità dolce e sostenibilità per una richiesta di 4 milioni e 200mila euro.
Tra i progetti, la gestione integrata e certificata del patrimonio forestale e delle risorse idriche, la produzione di energia da fonti rinnovabili, ponti ciclopedonali lungo la Via delle Città Etrusche; un sito web dedicato alla promozione turistica e agroalimentare; un bike point presso la Casa Cantoniera Rondelli a Follonica; il percorso ciclopedonale su argine canale allacciante Bagno di Gavorrano – Puntone; accoglienza diffusa.