La Toscana dei cammini e del turismo lento e sostenibile passa anche da Prato: dalle Cascine medicee di Tavola, in festa domenica 12 giugno, parte infatti un percorso che attraversa tre province e nove comuni. È la Via Medicea che, a cavallo del Montalbano, unisce a Fucecchio la fattoria dei Medici alle porte di Prato passando per Poggio a Caiano, Artimino, Carmignano, Bacchereto e Vinci, con due anelli che la collegano da un lato a Quarrata e dall’altro a Capraia e Montelupo.
Da un lato, non troppo lontana, la più famosa Via Francigena, che conduce a Roma, e dall’altra la Via della Lana e della Seta, che si spinge fino a Bologna. “In un turismo che cerca viaggi sempre più esperienziali e ha riscoperto, con la pandemia, i grandi spazi all’aria aperta e il contatto con la natura, quello dei cammini e più in generale del turismo sostenibile è un filone dove le richieste si moltiplicano – sottolineano il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore al turismo Leonardo Marras – Come Regione vogliamo valorizzare la Toscana diffusa e siamo naturalmente interessati e puntiamo alla promozione di itinerari di turismo lento che possano far conoscere angoli ancora inesplorati del nostro territorio”.
“I numeri ci dicono che il turismo dei cammini è sempre più richiesto e non penso che sarà una moda passeggera. È un turismo che, nella sua lentezza, impone di prendersi del tempo per incontrare le comunità che uno attraversa e, con l’incontro, conoscerle. Da questo punto di vista la nostra via medicea ha un grande potenziale di crescita e di valore aggiunto, forte delle connessioni con altre strade dei cammini più famose, forte della biodiversità, dell’enogastronomia, della storia e della cultura: con i Medici come fil rouge”.
Inaugurata tre anni fa, la Via Medicea è di recente cresciuta e si è allargata. Sentieri per oltre cento chilometri, adatti durante tutto l’anno e alle portata di molti, immersi nella storia e nella natura, carichi di biodiversità, con cinque ville medicee a punteggiarne l’itinerario (quattro sono patrimonio Unesco), con un ponte sospeso ottocentesco, il ponte Manetti, un museo della natura morta e il Museo Soffici e del Novecento italiano, assieme a chiese e pievi (come quella di Carmignano che ospita la famosa Visitazione quattrocentesca del Pontormo). Inoltre, ecco una rocca medievale contesa per secoli tra Pistoiesi e Fiorentini e un museo della vite e del vino, sempre a Carmignano, un parco di opere d’arte intitolato al carmignanese Quinto Martini, un museo archeologico e tumuli che raccontano la presenza millenaria etrusca in quei luoghi. E, poi, ancora il Museo Leonardiano e la casa natale di Leonardo da Vinci (e della nonna di Leonardo da Vinci), musei della memoria e della ceramica, fornaci, ville e castelli.
Una via densa di cose da vedere, che si distende tra boschi, vigne ed olivi in un territorio particolarmente vocato alla viticoltura, come quello carmignanese, prima denominazione di origine in Europa assieme a Chianti, Pomino e Valdarno Superiore, prima ancora che le denominazioni di origine garantita esistessero, per opera nel 1716 del granduca Cosimo III dei Medici. Il 12 giugno nel Parco delle Cascine di Tavola sarà così una giornata dedicata anche all’enogastronomia, ai prodotti tipici del territorio e allo street food, assieme ad escursioni naturalistiche con laboratori itineranti, corse a piedi ed escursioni anche per i più piccoli, sfilate ed esibizioni di sbandieratori e musici, con diverse proposte di itinerario per scoprire e assaporare un po’ della via.