#IoSonoCampus intervista David Gardinetti, ex studente di Fondazione Campus e, ora, nella brigata di sala del prestigioso Ristorante Giglio di Lucca. David racconta il suo percorso di studi e l’approccio con il mondo del lavoro.
Il mio percorso in Fondazione Campus è cominciato dopo un anno in cui sono rimasto fermo con gli studi, appena dopo avere sostenuto la maturità. La strada, quindi, per riprendere è stata leggermente in salita ma, mettendomi d’impegno e seguendo bene le lezioni, alla fine tutto è diventato molto più semplice, soprattutto grazie al piano di studi ben strutturato.
Qual è stato il valore della tua esperienza formativa per l’ingresso nel mondo del lavoro?
L’esperienza formativa si è rivelata subito molto utile perché, arrivando da un istituto alberghiero, avevo già acquisito delle conoscenze sul mondo della ristorazione ma il settore del turismo mi era quasi completamente ignoto.
Come è stato il tuo percorso e di cosa ti occupi nel Ristorante Giglio?
Le prime esperienze di lavoro e l’arrivo al ristorante hanno rappresentato un periodo di cambiamenti abbastanza duro, nel senso che si è trattato di confrontarmi con il mio primo ristorante stellato e, quindi, ho vissuto un’esperienza completamente nuova. Nonostante avessi le capacità e le nozioni che servono, riprendere all’interno del circuito della ristorazione dopo quattro anni di stop è stata comunque una sfida di una certa importanza. All’inizio non sapevo bene come muovermi e dove mettere le mani. Poi, con il tempo, tutto si è sistemato al meglio. Ora, all’interno del Giglio, lavoro nella brigata di sala. Siamo tutti allo stesso livello, non ho un vero e proprio compito specifico ma, come gli altri, sono in grado di svolgere quasi tutti gli incarichi che competono alla funzione.
Qual è stata la decisione più importante della tua vita?
Sicuramente quando ho deciso di prendere tutto e partire per trasferirmi a Lucca da solo e cominciare la mia avventura al Campus.
Come ti vedi tra 10 anni?
Sinceramente non saprei. Non nego che mi piacerebbe arrivare a essere direttore di sala o puntare alla parte manageriale ma non sono uno che guarda molto al futuro, cerco piuttosto di vivermi il presente.
Secondo te, quali potranno essere le prospettive di sviluppo del settore del turismo nei prossimi dieci anni: come sta cambiando, come occorre aggiornarsi, quali competenze serviranno?
Il turismo è cambiato molto negli ultimi anni e, nonostante i ripetuti lockdown, si sta riprendendo secondo me molto bene. L’uso della tecnologia, in particolare, ha cambiato tanto le cose: durante i periodi in casa le persone hanno conosciuto tecnologie e applicazioni su cellulari e computer per servizi legati alla ristorazione e anche al turismo che hanno mantenuto anche successivamente, in fase di riapertura. Una sempre maggiore capacità di utilizzo della tecnologia da parte di tutti quanti, addetti ai lavori e non, potrà contribuire ancora di più allo sviluppo del settore.
Hai consigli per i nuovi studenti?
Il consiglio che posso dare ai nuovi studenti è quello di non arrendersi mai. Anche se ci possono essere esami o problematiche che si pensa di non poter superare occorre continuare a studiare e provarci perché è l’unico modo per riuscirci. E questo non solo per quanto riguarda lo studio ma, anche e soprattutto, quando ci si affaccia al mondo del lavoro.
Cosa ti ha lasciato l’esperienza di studio in Fondazione Campus?
Un grandissimo bagaglio culturale attorno al mondo del turismo di cui prima ero privo. Inoltre, il mio percorso al Campus ha lasciato tantissimi bei ricordi e fatto nascere tantissime amicizie che continuo a coltivare ancora oggi. Sono contentissimo di tutto quello che è riuscito a crearsi e di tutte le esperienze vissute durante questi tre anni di studi.