Nasce in Toscana Borghi Futuri: il primo progetto di rete tra cooperative di comunità che raccoglie 10 realtà del territorio toscano. Le cooperative di comunità sono cooperative nate nelle aree interne, per iniziativa degli abitanti di borghi e comunità rurali che si pongono l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale anche nei territori in cui l’economia di mercato stenta ad arrivare. Oggi la rete Borghi Futuri è composta dai dieci membri fondatori, ma già si sta muovendo per acquisire nuovi partecipanti e coinvolgere le altre cooperative di comunità del territorio. L’obiettivo finale è di raccogliere tutte le cooperative di comunità della Toscana in un percorso di crescita e sviluppo comune.
“Borghi Futuri nasce come casa per tutte le cooperative di comunità della Toscana – spiega Matteo Tollini, Vice Presidente di Borghi Futuri -. Solo se riusciremo a coinvolgere la gran parte di queste realtà potremo costruire insieme un modello di sviluppo solido e condiviso: la risposta che tante aree interne della nostra regione stanno aspettando. Quello che invece già da oggi stiamo sviluppando è un insieme di servizi e di sinergie a favore delle cooperative partecipanti: abbiamo creato un tour operator, delle cabine di regia per l’offerta didattica, una per i servizi ambientali, per i servizi di trasporto, per il turismo lento, per la commercializzazione dei nostri prodotti: insomma tanti servizi fondamentali, che le singole coop. non avrebbero avuto la forza di sviluppare autonomamente e che insieme invece sono diventati realtà”.
Borghi futuri, oltre allo sviluppo di servizi di rete e sinergie, ha l’obiettivo di dare maggiore forza alla voce delle aree interne, qualificandosi come intermediario tra istituzioni e territori e mantenendo un dialogo e una collaborazione costante con centrali cooperative e organi intermedi. Perché il turismo non può non muoversi anche nelle aree interne del Paese: nel settembre del 2020 Istat ha elaborato una nuova classificazione dei comuni italiani in base alla densità turistica. Da questa analisi è emerso che solo 1.704 comuni sui quasi 8mila che compongono il nostro Paese sono stati classificati come “non turistici”. Si tratta quindi di quei pochi centri in cui non sono presenti né flussi turistici, né strutture ricettive. Bastano questi pochi elementi di contesto per comprendere quanto il turismo anche interno sia fondamentale per la nostra economia.
“Il primo ringraziamento va alla Regione Toscana, in particolare all’ex assessore Vittorio Bugli e all’assessore Leonardo Marras, che nelle cooperative di comunità hanno cominciato a credere già da molti anni e che hanno messo in campo strumenti di aiuto indispensabili – ha spiegato Massimo Miniati, Presidente della coop. Ecosistema Comunale di Castell’Azara (Grosseto) e neoeletto Presidente della rete – inoltre un ringraziamento va anche alle centrali cooperative (Legacoop e Confcooperative) e Anci Toscana, che in molte occasioni si sono rivelati un supporto utile, che sicuramente hanno dato un contributo per arrivare fin qui e che speriamo in futuro possano diventare dei veri e propri partner strategici”.