Grande partecipazione per la cerimonia di inaugurazione del XVI Anno Accademico di Fondazione Campus, a cui hanno preso parte le maggiori autorità cittadine – tra cui il prefetto Maria Laura Simonetti, il questore Vito Montaruli, il sindaco Alessandro Tambellini -, il presidente della Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca, Marcello Bertocchini, il presidente della Fondazione Campus, Salvatore Veca, e lo storico del Medioevo, Franco Cardini, che nella sua prolusione dal titolo “Cultura come identità, cultura come rapporto”, ha sottolineato l’importanza del ruolo di enti di formazione e università nel trovare e offrire sempre nuove forme di cultura soprattutto in momenti di crisi come quelli attuali.
Proprio sulla necessità del nostro tempo di alfabetizzazione e del suo bisogno di cultura è intervenuto anche il Prof. Salvatore Veca. “Dobbiamo dire no – ha affermato Veca – all’elogio dell’ignoranza e alla revoca di fiducia nei confronti della competenza e della formazione a cui oggi stiamo assistendo. Abbiamo bisogno di qualificazione e professionalizzazione per valorizzare il nostro grande passato, di cui siamo immeritatamente eredi, ma anche per costruire un futuro. La ratio della Fondazione Campus sta proprio qui: nell’offrire ai giovani la qualificazione per modellare l’offerta turistica con il passato e con il futuro”.
Anche il ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha voluto affidare a mezzo lettera i propri saluti e auguri agli studenti del Campus, lodando nelle sue righe l’attività “dall’Accademia del Turismo di Lucca, una realtà unica in Italia, che riesce a conciliare la valorizzazione della bellezza del nostro Paese, in termini culturali ed economici, e la necessità di mettere al centro lo studente e le sue attitudini. L’Italia – prosegue il Ministro nella missiva – è la culla della civiltà europea, è la patria della cultura e dell’arte mondiale. È quindi necessario armonizzare la cultura economica, tecnica e scientifica e il sapere umanistico e artistico. Il turismo, dove queste componenti si saldano indissolubilmente, deve essere il presente e il futuro dell’Italia. È una risorsa strategica su cui costruire crescita e benessere: il nostro patrimonio culturale e artistico è fattore di innovazione. La vostra realtà mostra che la bellezza è motore di sviluppo e di crescita del sistema Italia. Siete voi ragazzi a dover far sì che queste idee diventino realtà”.
Dello stesso parere il sindaco Tambellini, che ha voluto augurare un proficuo anno accademico agli studenti, invitandoli non solo a dedicare cura e attenzione alla propria formazione professionale, ma anche all’incontro e al confronto con gli altri. “Particolarmente nel settore del Turismo – ha chiosato Tambellini – la cultura deve essere un’occasione di arricchimento reciproco e il mio auspicio è che questo scambio ci possa guidare sia nel presente che negli anni che verranno”.
“La Fondazione Campus – ha commentato il presidente della FLAFR Marcello Bertocchini – si confronta con uno dei comparti più complessi e ne fa una scienza. È un settore in continua evoluzione, che richiede attenzione scientifica, ma dove trova spazio anche la creatività e dove, nonostante la crisi, ci sono opportunità professionali “.
“L’università – è intervenuto il Prof. Marco Abate, prorettore alla didattica dell’Università di Pisa – oggi non deve essere chiusa al proprio interno, ma piuttosto favorire il contatto con il territorio, operare nel tessuto sociale. E questo vale soprattutto per una materia come le Scienze del turismo, per definizione una materia multidisciplinare: servono competenze economiche, informatiche ma anche umanistiche per capire il contesto in cui ci troviamo ad operare e per valorizzarlo al meglio. Una buona formazione nel turismo non può che essere fatta a stretto contatto con tutto ciò che il Paese vive giorno per giorno. Il ministro Bussetti nella propria lettera elogiava le percentuali occupazionali del Campus: ci tengo a dire che non siamo ovviamente i soli ad attivare dei corsi di Laurea in Turismo, ma che se anche a Roma si è a conoscenza di questo rendimento significa che evidentemente questi percorsi di studio sono fatti molto bene”.
Come da tradizione è arrivato poi il momento in cui a prendere la parola sul palco è uno degli studenti. Quest’anno la portavoce di tutti i “campussiani” è stata Greta Nicole Juvara, neo dottoressa fresca di Laurea in Scienze del Turismo. “Sono arrivata qui senza particolari aspettative – ha detto Greta – poi ho scoperto quello che tra noi studenti chiamiamo ‘spirito Campus’, ciò che rende diverso questo percorso di studi rispetto a tutti gli altri. Quello che io e i miei colleghi abbiamo vissuto non è stato solo un corso di Laurea, ma un vero e proprio percorso di crescita personale e professionale, che ci ha lasciato un grande bagaglio per la vita”.
In chiusura della cerimonia ha preso la parola il professor Franco Cardini, storico specializzato nello studio del Medioevo, che ha sottolineato come i valori culturali a cui siamo abituati siano oggi in forte crisi, ma ha altresì invitato a non piangersi addosso. “Oggi viviamo un momento di grande transizione – ha spiegato Cardini – nemmeno la seconda guerra mondiale aveva intaccato così in profondità la tradizione culturale europea. Dobbiamo allora piangere sul ‘latte della cultura versato’? No, perché cultura vuol dire mettersi continuamente in discussione”.